mercoledì 28 aprile 2010

Vivere con lentezza

Lettura ispirata dalla giornata mondiale della lentezza, una cosa tutta italiana, ideata dallo scrittore del libretto in questione.
Idee condivisibili: perche' affannarsi se non porta a reali vantaggi? La vita e' una sola, prendiamocela un po' piu' comoda.

Il libro, salvo una piccola idea carina, e' piuttosto scarso :(


Prima l'idea carina: il concetto, non so se originale, della "canzone della sfiga". Spiegarla e' semplice: incontri un tizio e lo saluti con il classico "ciao, come va?" e lui invece di dirti "bene" per assoluta convenzione, parte con la sua personale canzone della sfiga... ovvero ti racconta dei casini che ha con i figli il lavoro la moglie le tasse la macchina i vicini bla bla bla bla. In effetti capita piu' spesso di quanto non ci si pensi. Il consiglio e' buono: capita gia' tanto di suo, evitiamo di peggiorare il mondo cantando agli altri la nostra canzone della sfiga. A "come va", rispondiamo "bene" e finita li :-)

Mio personale corollario: ho sempre trovato bizzarro "come stai?" come saluto convenzionale. Infatti fino a qualche anno fa, quando uno mi salutava cosi', tendenzialmente gli dicevo (per fortuna in poche parole) come stavo. Che diamine, mi chiedi come sto, te lo dico, no?
No.
Non volevano davvero saperlo.
Capirlo e' stata una bella delusione.
Potrebbero fare come me: quando voglio salutare qualcuno NON gli chiedo come sta: lo saluto!
Salve! Buongiorno! Ciao! Ce ne sono di modi di salutare qualcuno per non essere costretti a usare una domanda da cui non vogliamo avere risposte, no?

Tornando al libretto, purtroppo il resto e' un insieme di consigli e considerazioni abbastanza scontate. Certo condivisibili e logiche ma... niente che non si possa tirar fuori durante una chiacchierata tra amici.
Oltretutto, difetto oggettivo, la carta e' troppo sottile e leggendo una pagina si vede chiaramente il testo dell'altro lato... questo da molto fastidio, non so se fosse un problema della mia copia o meno ma... no good at all.

Ci sono libri migliori sull'argomento, in generale libri che trattano l'esatto opposto dell'ottimizzazione di tempo e attivita' (quelli che tentano di insegnarti un metodo per fare piu' cose in meno tempo)... pero' alla fine l'idea e' corretta: se non ne vale davvero la pena, perche' dannarsi l'anima?
Facendovi un mazzo cosi' diventerete ricchi? OK. Conquisterete una posizione di grande potere oggettivo? OK. Toccherete il cuore della persona amata? OK. Otterrete qualche altro grosso risultato? Ok, ma se non ci sono cose simili, forse non ne vale la pena.

Il problema principale e' che chi legge un libro come questo ha gia' in mente questo desiderio, tutti gli altri non ci penseranno mai e non vorranno mai nemmeno leggerlo.
Come dice Zucconi, e' un libro che predica ai convertiti :)

Volete vivere meglio? Prendetevela comoda, imparate a dire NO ogni tanto, preoccupatevi delle opinioni di chi conta veramente (e voi siete una delle persone in cima a questa lista) e magari state qualche oretta oziando ogni tanto: fare "niente" e' rigenerante, a volte. Un casino di gente non ci riesce proprio.
Peccato per loro ;)
  unRoberto che il concetto e' ok, il libro non imperdibile.

giovedì 22 aprile 2010

Riti e Riti

In occasione della domenica di Pasqua, dopo il pranzo (rituale, questo si, di mio grande gradimento) ci siamo recati in chiesa per la messa di Pasqua.

Si sa, Natale e Pasqua sono irrinunciabili, anche quando tutto sommato ci rinunceresti, insieme magari a chi dice di andare in chiesa ogni sabato e poi magari non ci va, e pensa che tu sei cattivo cattivo siccome non ci vai e lo dici da anni. Vabbe', difficile essere pigri e rei confessi contemporaneamente, a quanto pare :)

A ogni modo, complice l'orario ci siamo recati in una parrocchia diversa dalla nostra e, forse per l'ambiente differente, il prete sconosciuto e per forza di cose l'aspetto... diverso (ale') dell'insieme... mi sono sentito un po' come un ospite in un rito che gli e' totalmente estraneo.

Sono tornato con la mente a pochi mesi fa, quando con i compagni di viaggio, nella notte del 31 dicembre 2009 abbiamo assistito a un rituale Shintoista al tempio di Narita, 45 minuti circa di rituali tanto affascinanti quanto totalmente alieni e incomprensibili, con una sola domanda fissa in mente "Quanto dureranno ancora? Ci notano se ci alziamo e ce ne andiamo?" :-)
(faceva freddo, erano le due di notte, eravamo in ginocchio da mezz'ora e avevamo fame :-))))

Basta cambiare chiesa per essere degli estranei? Basta un prete diverso per non riconoscere piu' un rituale visto e vissuto centinaia di volte in passato?
Non penso, ma la sensazione di essere un alieno in terra straniera era molto forte, lo confesso.
Un po' ha aiutato il tempo a scorrere rapido, tra tante parole conosciute e canzoni meno (e l'eterna domanda: perche' il Santo lo cantano in maniera diversa in ogni cavolo di chiesa???).

Buona Pasqua a tutti, dovunque siate, la colomba e' buona e tutti ci si sente gentili dopo aver mangiato tanto, compreso l'uovo di cioccolata ;))

unRoberto magari poco poetico, ma un po' etologo

domenica 18 aprile 2010

64738

 
Un numero che solo chi ha giocato con il Commodore 64 millenni fa si puo' ricordare :-)
Ebbene, la mia macchinetta ha da poco raggiunto tale numero di... km! Li tenevo d'occhio da un po' e per fortuna e' avvenuto in un punto in cui la sosta per la foto e' stata agevole.
Una mini dedica a quel mito di computer che fu il C64, tanti ricordi, tante partite, tanto divertimento.
E ovviamente le battaglie con lo Spectrum, le riviste con i listati, le righe dei caricamenti e il turbo tape.
E il mio primo numero di Zzap! con la  recensione di The Pawn e alcuni nomi che, anni dopo, avrei conosciuto di persona.
Sniff ;-)
  unRoberto che si ricorda tutto con gran piacere e un pizzico di ovvia nostalgia