giovedì 22 aprile 2010

Riti e Riti

In occasione della domenica di Pasqua, dopo il pranzo (rituale, questo si, di mio grande gradimento) ci siamo recati in chiesa per la messa di Pasqua.

Si sa, Natale e Pasqua sono irrinunciabili, anche quando tutto sommato ci rinunceresti, insieme magari a chi dice di andare in chiesa ogni sabato e poi magari non ci va, e pensa che tu sei cattivo cattivo siccome non ci vai e lo dici da anni. Vabbe', difficile essere pigri e rei confessi contemporaneamente, a quanto pare :)

A ogni modo, complice l'orario ci siamo recati in una parrocchia diversa dalla nostra e, forse per l'ambiente differente, il prete sconosciuto e per forza di cose l'aspetto... diverso (ale') dell'insieme... mi sono sentito un po' come un ospite in un rito che gli e' totalmente estraneo.

Sono tornato con la mente a pochi mesi fa, quando con i compagni di viaggio, nella notte del 31 dicembre 2009 abbiamo assistito a un rituale Shintoista al tempio di Narita, 45 minuti circa di rituali tanto affascinanti quanto totalmente alieni e incomprensibili, con una sola domanda fissa in mente "Quanto dureranno ancora? Ci notano se ci alziamo e ce ne andiamo?" :-)
(faceva freddo, erano le due di notte, eravamo in ginocchio da mezz'ora e avevamo fame :-))))

Basta cambiare chiesa per essere degli estranei? Basta un prete diverso per non riconoscere piu' un rituale visto e vissuto centinaia di volte in passato?
Non penso, ma la sensazione di essere un alieno in terra straniera era molto forte, lo confesso.
Un po' ha aiutato il tempo a scorrere rapido, tra tante parole conosciute e canzoni meno (e l'eterna domanda: perche' il Santo lo cantano in maniera diversa in ogni cavolo di chiesa???).

Buona Pasqua a tutti, dovunque siate, la colomba e' buona e tutti ci si sente gentili dopo aver mangiato tanto, compreso l'uovo di cioccolata ;))

unRoberto magari poco poetico, ma un po' etologo

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