martedì 13 agosto 2013

12 agosto: Koshien!

Come nel 2011, l'ultima giornata che passiamo a Osaka o almeno alcune sue ore e' dedicata al Koshien.
Per gli illetterati, il Koshien e' il torneo studentesco nazionale liceale, ovvero un bel torneo di baseball in cui giocano le squadre dei vari licei che hanno superato le eliminatorie locali. Tranne per le citta' piu' grandi ogni zona puo' candidare solo una squadra e il campionato e' molto sentito.

Per chi sa: il Koshien e' la meta finale dei personaggi di tanti fumetti giapponesi dedicati al baseball, primi tra tutti quelli di Mitsuru Adachi, autore di cui ho adorato i cartoni prima e i fumetti poi, uno che se scrive mille storie nuove non sono mai abbastanza, per me e per milioni di altri lettori appassionati.

Questa "vaghissima" assonanza tra Adachi e il Koshien non e' sfuggita, ovviamente scherzo visto che Adachi e' ormai famoso quanto il torneo stesso, ma alcune cose fanno comunque piacere:




 Come per esempio prendere a Osaka il treno Hanshin verso il Koshien (lo stadio si chiama Koshien come il torneo e normalmente e' lo stadio di casa degli Hanshin Tigers, la squadra professionistica di Osaka) e trovare un casino di pubblicita' proprio di un fumetto di Adachi!
Si chiama MIX e per ora da ignorantone e' tutto quello che so, pare che il nuovo volumetto, il terzo, uscisse l'otto agosto, guarda caso (ma che caso) il giorno di inizio del torneo :-)))
E poi allo stadio davano via dei ventagli promozionali dedicati proprio al fumetto di Adachi, ma quando siamo arrivati erano finiti... pero' in un modo o nell'altro siamo riusciti a procurarcene uno ciascuno. Ne volevo un tot da regalare agli amici, peccato davvero, ma quello ottenuto diventera' un piccolo tesoro per me :-)


 Lo stadio, con l'edera che lo ricopre in parte, e' un mito gia' solo a guardarlo per chi legge certi fumetti. Infatti nel lontano 2002, non scherzo, siamo venuti fin qui solamente per toccarlo, come fa il protagonista di Touch negli ultimi capitoli della storia.


Entriamo a meta' mattina e a pochi minuti dalla fine del primo incontro, giusto in tempo per vedere la conclusione e, una volta usciti tutti quelli che erano nello stadio per quella partita... scegliere dei bei posti vicino ai supporters della squadra che abbiamo scelto, lo Shogo.
Il colpo d'occhio e' fantastico.


 Quelli con il cappellino giallo sono i supporters del Shogo, noi siamo appena dietro insieme a un casino di gente non cappellino giallo dotata, a due metri da noi ci sono alcune ragazze pon pon mentre in fondo in basso c'era la banda e dei tizi che organizzavano il tifo da stadio (appunto) con tanto di simil karaoke scritto su cartelloni che alzavano a ritmo. Mitici! :)
La banda suonava varie musiche e tra le poche che abbiamo riconosciuto c'erano una sigla di Lupin (!!), una di Touch di Mitsuru Adachi e altre probabilmente tratte da altre serie animate famose.



 Sapevamo di finire al sole senza coperture, siamo attrezzati: bottigliona d'acqua da trincare per le due o tre ore che rimarremo nello stadio ad abbronzarci (o a bruciarci), cappellino, asciugamano da tenere bagnato e perennemente in testa, nonostante questo prendiamo al volo una Aquarius ghiacciata da uno dei tanti venditore in giro per lo stadio (mitiche le ragazze che girano in continuazione con in spalle uno zaino con la spina e la mega lattina per la birra, saranno almeno quindici chili se non di piu' e quelle niente, impassibili, proseguono per ore).
La bibita e' DAVVERO ghiacciata: il contenuto e' un blocco solido. Si rivelera' parzialmente utile per bere ma notevolmente utile per rinfrescarci: appoggiata sul collo dava una sensazione piacevolissima di frescura nell'inferno di caldo in cui eravamo immersi.
A quanto pare era una cosa utile: dopo un paio d'ore un tizio che era seduto a pochi metri da noi e' crollato ed e' caduto da seduto sulle scale, poverino si e' anche fatto un po' male :-(


 Difficile non fare un casino di foto quando ci si trova in posti come questo.


 Ed ecco il famoso emiro di Melzo in trasferta nipponica. Che ci provi, il sole, a bruciarmi stavolta! :-))))


 Foto notevole scattata abbastanza per caso con la compattina, la fortuna aiuta i principianti.


 Queste bandiere rappresentano, sono quasi sicuro, gli stendardi di tutte le squadre partecipanti al torneo. Ho visto tanta gente arrivare e cercarne una in particolare tra tutte, forse quella della loro squadra, chissa'.


 Infine, non puo' mancare la foto con ben visibile il nome dello stadio (i tre ideogrammi centrali di questa fila di sette) e un giro per le bancarelle e lo shop ufficiale dello stadio. Stavolta ho preso poco, mi sono limitato all'asciugamano ricordo di questo torneo, che essendo il 95esimo, come ogni Koshien il cui numero e' divisibile per cinque, ha il logo in rosso. Adesso si che vi ho dato un'informazione fondamentale...


 Lasciamo lo stadio e ci dividiamo: Matteo andra' al bellissimo acquario di Osaka mentre io punto al giro in battello in centro e a un paio di altre cose prima della cena nel sushi mitico vicino a Umeda, per l'ultima serata in questa bella citta'.
Arrivo alla fermata del castello di Osaka giusto in ritardo per perdere il battello, pero' parte ogni ora quindi ne approfitto per mangiare qualcosa (sono le tre e a parte bere un sacco di mangiare non se n'e' parlato) e attendere il giro successivo delle quattro.
Il posto scelgo, senza troppe alternative nel parco del castello, si rivela un ristorantino mega turistico senza grandi velleita' di sapori buoni, prendo uno tsukimi udon e apprezzo solo in parte, peccato. Il brodo non sapeva quasi di niente. Carino il bicchiere, qua sopra, con scritto "prendiamoci un'altra tazza di caffe'... e facciamo un altro break" in pratica il motto di Wally :-)


 Tsukimi udon nel parco del castello, passabile senza entusiasmi.


 Ecco l'aqualiner di Osaka. Sono anni che voglio salirci e finalmente l'ho fatto. Impressioni? Tiepide: si vede qualche bel paesaggio ma niente di che, un'ora in giro sul battello per una quindicina di euro ma alla fine niente di imperdibile. Non dico una delusione ma sicuramente non ne sono sceso entusiasta, sigh.


La visuale dalla barca era carina e si sono viste cose belline ma niente di piu'.

Infine, la disfatta totale: forse a causa del sole preso la mattina, forse l'ora sul battello, mi sono ritrovato con un coccolone mica da ridere, roba da faticare a tenere gli occhi aperti. Il mio programma personale prevedeva un bel pomeriggio: treno piu' salita sulla symbol tower, quindi metro fino a honmachi per l'hard rock cafe e alcuni acquisti su ordinazione, infine una bella camminata da li fino a Umeda (un'oretta, penso) dove era prevista la cena.
Il sonno era troppo, la scelta era tra fare tutto comunque e poi domani crollare a Hiroshima o peggio mentre andavo a prendere il treno... o abbandonare il tutto e tornare in hotel per dormire almeno un'oretta.
Troppo stanco: scelgo l'hotel e per il giro come si dice... sara' per un'altra volta :-) Meglio perdere qualcosa che sputtanarsi i prossimi giorni perche' non ci sono con la testa per il sonno.



 Dopo aver ricaricato un po' le mie batterie, torno a Umeda e cammino fino al kaiten del ritrovo per la cena, ci vuole esattamente mezz'ora dalla camera fino al locale. Ci ritroviamo e l'ultima cena e' degna delle aspettative di tutti (soprattutto dei miei due compagni di viaggio che, poverini, per motivi vari non avevano nemmeno pranzato!!), nella foto i miei tredici piattini che si stagliano felici dopo la battaglia.


 Avevo parlato di un ventaglio promozionale di Adachi, ecco le prove!!


Ed ecco il secondo lato. Bellissimo! Spero di trovarne altri uguali in qualche libreria di Tokyo cosi' ne posso dare via qualcuno, altrimenti... vi bastino le foto :-)
Basta, ora a dormire, domani lasceremo il Remm Shin-Osaka, hotel che ci ha riservato la sorpresa di camere singole davvero belle e comode e ci sposteremo per due giorni a Hiroshima, con il treno alle 840 quindi ci spetta pure una levataccia, che tristezza.
Lasciare Osaka e' sempre un po' triste, ma Hiroshima dovrebbe essere carina e soprattutto tra tre giorni si torna a Tokyo, che non e' poco.


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