mercoledì 7 agosto 2013

6 agosto e 7 agosto: partenza e... arrivo!

Bentornati a tutti e bentornato a me.
Latitavo da troppo tempo e finalmente ho un nuovo bel motivo di aggiornare questo mio piccolo blog, un'altra visita in terra nipponica.
Ci sono gia' stato, cosi' come ci sono gia' stati diversi miei amici, e' un posto favoloso e se possibile nei posti che mi piacciono tornerei mille volte :-)
Certo non e' facilissimo tornare qua ogni settimana ma ogni tanto si puo' fare, ed ecco che dopo aver trovato un volo adeguato circa un mesetto fa e dopo un mese di organizzazioni abbastanza serrate (alcune delle quali saranno completate si spera in loco nei prossimi giorni)... eccoci finalmente a ieri alla partenza!! :-)
Niente volo diretto Alitalia stavolta, abbiamo scelto Air France e per le tratte lunghe abbiamo volato in 777-300 con KLM (e' stato un buon volo, mi e' piaciuto molto il sistema di intrattenimento di bordo e in particolare mi sono visto per la prima volta Cars 2... mitico! Non c'e' momento migliore di vederlo che durante un volo verso l'oriente, infatti la prima meta' del film mostra i protagonisti che vanno esattamente in Giappone :-)))
Il ritorno sara' in A380 Air France, sono curioso di vederlo ma non parliamone adesso, il ritorno avverra' a tempo debito :-)


 Ecco il simpatico bestione di KLM pronto a portarci da Amsterdam a Osaka. Ha fatto un buon lavoro, portandoci in loco in meno di undici ore. Non abbiamo dormito quasi niente, spero che dopo questo post morfeo mi sia clemente perche' domani vorrei sembrare meno uno zombi ;-)


 A bordo si verifica il solito teatrino divertente: nei voli verso il Giappone solitamente sono disponibili due menu: uno in stile giapponese e uno in stile occidentale. Solitamente, tutti i giapponesi (questi voli sono per lo piu' occupati da orientali in vacanza in Europa) scelgono il pranzo occidentale e quasi tutti gli occidentali quello in stile giapponese. Lol.
Stavolta qualcosa e' andato diversamente e quando ci hanno proposto la scelta non hanno detto japanese o l'altro ma semplicemente pork o chicken... ma grazie al sistema di bordo eravamo informati e abbiamo superato questo firewall cibario scegliendo Pork, ovvero una specie di versione da volo del katsudon.
Il sapore era migliore dell'aspetto e quando ne papperemo uno vero lo postero', comunque sia questo, sia il gelato a meta' volo sia la colazione (che non sembrava una colazione come quelle che ho in mente io ma ce la siamo spazzolata tutta ugualmente...) sono stati discreti, brava KLM.


 Tra i tanti servizi di bordo c'era il solito gps con la posizione, la velocita', tutto il tuttibile.
Questa vista mi piaceva particolarmente, con una rappresentazione del globo, della nostra posizione e della zona in ombra. In pratica stavolta abbiamo fatto qualche ora di "notte" prima di atterrare in una Osaka sveglia da un pochino, poco dopo le otto del mattino.


In maniera truffaldina ho lestamente scattato questa foto pochi istanti prima dell'atterraggio, lo confesso.
Ritrae anche se non in maniera evidente il view deck del Kansai airport, dove due anni fa siamo andati a filmare e fotografare gli aerei in arrivo :-)
Stavolta c'eravamo noi in uno degli aerei, volevo fare ciao ciao ai fotografi ma l'attimo e' durato troppo poco, pero' e' stato carino.


 Quando fai certe foto inizi a realizzare di essere finalmente di nuovo sul posto.


Sbarcati e dopo due controlli di security lunghetti apparentemente senza motivi, ritiriamo le valigie e compriamo il biglietto per Osaka (il Kansai e' l'aeroporto costruito su isole artificiali un po' di anni fa, e' a un'oretta di treno dalla nostra destinazione in citta') che consiste nella tesserina ICOCA per i mezzi pubblici con estetica speciale (la posto domani, mannaggia non l'ho fotografata ancora) e nel biglietto del treno Haruka, che serve l'aeroporto.
Per chi conosce Maison Ikkoku, un treno con un nome cosi' non puo' che essere bello :-)
I primi minuti di tragitto sono abbastanza verdi, poi ci si avvicina alla zona centrale e vetro e cemento prendono un pochino il sopravvento.


Siamo un po' stanchini, come direbbe Forrest Gump, l'hotel ritira i bagagli ma per il check in mancano piu di due ore. Fa caldo e siamo un po' striscianti, dopo aver sfruttato un po' l'aria condizionata di diversi negozi decidiamo per un ristorantino all'interno della stazione (che e' grandina assai, eh) e personalmente sono contento del bel piatto di tanuki soba che mi hanno portato in pochi secondi dall'ordine.
Che stanchezza!! :-)


Dopo il giusto intervallo arriviamo finalmente nelle rispettive camere (visto il poco tempo e il maggiore tatticismo per le prenotazioni, stavolta saremo in camere singole, tutto sommato una cosa comoda considerando i costi non elevati delle stanze), la camera e' piu' grande del previsto (avevo un po' paura dopo anni di leggende sulle micidiali microscopiche camere singole giapponesi...) e ben realizzata. La finestra in particolare rivela un paesaggio molto carino.
In piu', sperando che non diano fastidio, proprio sopra la camera passano, bassi, gli aerei in atterraggio a Itami, l'aeroporto locale di Osaka. Belli! :-)


Passato un breve periodo di relax ognuno in camera sia partiamo per il giretto che ci eravamo riproposto di fare il primissimo giorno. In metro scendiamo a Namba in zona centrale e visitiamo la zona di Dotonbori e dei relativi vialoni commerciali, pieni di negozi normali e di roba meno normale, che poi sono le cose piu' interessanti quando si cammina in questi posti.
 

Certi scorci mi piacciono sempre, sembra che i palazzi li lucidino spesso da quanto brillano sotto il sole :)


Aggiungiamo alla lista dei lavori che non vorremmo mai fare il "pupazzo di granchio", evidentemente la mascotte di un famoso locale dedicato esclusivamente ai gustosi animali. L'insegna e' un granchio animato enorme sopra l'ingresso del locale, ce ne sono diversi in giro per la nazione e a quanto pare c'e' qualcuno che deve camminare con 'sto costume. Carinissimo, ma invidia zero :-)
Il caldo non e' mostruoso, complice il fatto che siamo partiti dall'hotel alle 16, la sera sembrava di essere in un phon ma non era una cosa negativissima... domani proveremo il primo giorno completo e vedremo di giudicare meglio la situazione temperatura.


Le insegne e le decorazioni di molti locali a Dotonbori sono molto evidenti e particolari, in primo piano dei ghioza enormi, preparati a giudicare dalla vetrina in tanti modi diversi. Il set di ravioli alla griglia attirano moltissimo ma non possiamo mangiare ancora, non cosi' presto... :)


Carineria senza senso: uno di quei "cosi" dove si puo' infilare il volto per farsi fotografare. Pero' ci sono i buchi per le facce anche per il castello di Osaka e per la torre che da cento anni (in verita' meno, imbroglioncelli...) e' uno dei simboli della citta'. Smile!


Questo simpatico e ultramoderno (?!?) uomo che corre felice e', incredibile a dirsi, un simbolo della citta' pure lui, e del quartiere anche. Pensavo da tempo che fosse un vecchissimo cartellone pubblicitario rimasto li per chissa' quale ragione... in un negozietto la realta' ci smentisce, e' il simbolo della Glico, un'azienda che fa tanti dolcetti come i bastoncini ricoperti di cioccolato ai vari gusti e via cosi'. Ce n'era una versione gigante, con i bastoncini grossi come grissini veri e propri. Ma no, non era il momento :-)


Mi reincontro con una vecchia amica: la Aquarius. Non quella pallida imitazione senza sapore che era arrivata in Italia tempo addietro, quella originale. Ottima. Pero' tantisissime altre bibite attendono di essere scoperte o rigustate nei prossimi giorni, sperando di ritrovare le mie preferite, tra le tante la cioccolata van houten in bric (per la colazione, giuro!), il Georgia max coffee in lattina e la C C Lemon Zero, che spero esista ancora. Che vita difficile.


ElevEtor. Accidenti!


Scorcio un po' particolare della ruota panoramica rossa sul tetto del HEP Five, in zona Umeda.


 Dopo Dotonbori infatti decidiamo di avvicinarci a un kaiten dove volevamo cenare e "casualmente" visitare il Mandarake di Osaka. Pieno come al solito di roba bellissima e usata, dove per "usato" si intende, in Giappone, cose in condizioni migliori del nuovo di tutto il resto del mondo.
L'Aquila in foto ce l'ho anche io da quando sono piccolo!! Pero' senza la confezione originale, e comunque non gliela vendo :-)


Il Mandarake e le sue vetrine sono sempre un bel visitare. Ci tornero', spero, nei prossimi cinque giorni perche' devo passare in rassegna l'intero reparto dei libri di illustrazione... e poi nella capitale ce ne sono tre enormi, che non potranno mancare nei nostri percorsi :)


I primi tre piattini dei dieci che ho disintegrato al kaiten, eccezionale e gia' provato in passato, vicinissimo al Mandarake. Buonissimi.
Per chiunque mi abbia consigliato robe tipo il sushi dell'esselunga in passato, sapendo che io ero gia' stato diverse volte nella terra del piatto in questione, mi faccia il piacere venga qui e assaggi questi piatti.
Poi taccia per sempre, grazie. Il mondo e' fin troppo pieno di esperti capaci solo di darti suggerimenti inutili.


La fatica inizia a farsi sentire... sperando che nonostante il fuso orario noi si riesca  dormire una quantita' sufficiente di tempo, torniamo nelle nostre camere con qualcosa preso in un combini per la colazione di domani.
Con le luci spente, nonostante la fotografia non sia un gran che spero che si veda com'e' la vista dall'interno della camera. Non male!! :-)

Ora a nanna, domani dopo alcune formalita' per i biglietti dei treni dei prossimi giorni, andremo al lago Biwa (che non abbiamo mai visto), la prima meta' della giornata per visitare Hikone e il suo castello, la serata per Otsu, sempre sul lago e vicinissima a Kyoto, dove dovrebbe tenersi uno spettacolo di fuochi artificiali in serata.
Buona notte a tutti!!
    Roberto.

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