mercoledì 14 agosto 2013

13 agosto: Hiroshima

Hiroshima, una delle citta' piu' famose del mondo e, tra queste, sicuramente quella che avrebbe preferito non esserlo.
Siamo gia' stati qui in passato ma sempre per un salto in giornata, stavolta volevamo prendercela piu' comoda e abbiamo previsto due pernottamenti, cosi' di vedere anche qualcosa di nuovo oltre a cio' che meriterebbe sempre di essere visto e rivisto, casomai uno ricapitasse in zona.




Come forse avevo gia' scritto nei giorni precedenti, lo shinkansen che avevamo scelto era completamente prenotato, quindi invece di partire tranquilli siamo dovuti partire verso le otto da Osaka, arrivando in tarda mattinata a Hiroshima. Il check in era solo alle 14 pertanto... valigie in hotel e via di zaino per la citta', pero' almeno stavolta non eravamo reduci da dieci ore di volo.
La colazione stavolta e' stata con il fedele Van Houten cocoa e una specie di mini strudel di mele, non male :)


Prima di lasciare un hotel che ti ha coccolato vuoi sempre fare qualche ultima foto, questa e' la vista dall'altro lato del Remm Shin-Osaka, dove le nostre camere non erano affacciate. Non male anche questa, dal diciassettesimo piano.


 Check out davvero fulmineo e in pochi minuti siamo gia' sul binario giusto, merito anche del fatto che l'hotel fa parte del complesso della stazione, comodissimo!! L'hikari delle 839 era il nostro, il Nozomi quello che non possiamo prendere con il rail pass, il Sakura e' uguale all'Hikari ma fa meno fermate. Morale, ci metteremo due ore a raggiungere Hiroshima.
Notare i colori, carino il particolare di mettere in rosa il Sakura, visto che la parola significa ciliegio.


 Nell'attesa del nostro treno solleviamo lo sguardo e... cosa vediamo? Il nostro hotel che ci saluta! :-)
Noi eravamo li' all'ultimo piano ma dal lato opposto.


Come prima cosa dopo aver lasciato le valigie in hotel a Hiroshima abbiamo fatto un salto all'ufficio turistico per qualche cartina del posto e abbiamo deciso dove pranzare prima di andare nella zona del museo della pace. Hiroshima e' rinomata per il suo okonomiyaki, fatto a quanto pare in modo diverso rispetto a Osaka e a tutto il resto del paese. La mia scelta non e' indovinatissima con un casino di porro (mi pare, io volevo le cipolle) e degli spaghetti all'uovo... e' una delle poche volte in cui lascio un quarto della porzione, per quanto abbondante, nel piatto :-(


 Partiamo con un bus alla volta della zona del museo, che stavolta lasciamo per ultimo, iniziando dai monumenti. Questa scelta non e' stata voluta ma pilotata dall'autista del bus che non ha capito bene le nostre richieste, purtroppo ci ha un pelino rovinato il giro per il museo alla fine della giornata ma in questo momento non lo sapevamo :)
Abbiamo gironzolato per una via commerciale (errore tattico?) e poi abbiamo raggiunto il famossismo A-Bomb Dome, l'edificio simbolo del bombardamento atomico sulla citta'.
Nota rituale sulla temperatura: oggi forse l'umidita' non era elevatissima ma la temperatura si, stare al sole bruciava proprio, non dovevamo essere proprio un bello spettacolo... e non lo erano nemmeno tutti gli altri, turisti o autoctoni, tutti a soffrire e a sudare, democraticamente insieme.


A due isolati dall'edificio, abbiamo trovato l'indicazione della posizione dell'ipocentro, ovvero il punto dove, seicento metri piu' in alto, era esplosa a mezz'aria la bomba un sei agosto di nemmeno tanti anni fa.


 Hiroshima e' una bella citta', attraversata da tanti canali, la vista dal T-bridge (il ponte Aioi) e' bella. Pensare che questo ponte era stato usato come punto di riferimento per lanciare la bomba fa un po' specie...


 Sempre lui, l'edificio di prima, dal ponte Aioi.


Al centro del parco della pace e poco distante dal museo c'e' questo monumento, dove in tanti fanno foto, pregano, depositano fiori o bottigliette d'acqua (pare sia una consuetudine perche' le prime vittime morirono tra atroci sofferenze e una sete terribile, placata nella maggior parte dei casi cercando di bere acqua nera contaminata dalle radiazioni...). Attraverso questo arco si vede la fiamma della pace, che sara' spenta solo quando il mondo avra' abbandonato le armi nucleari.


Come dicevo purtroppo siamo stati poco tattici, abbiamo impiegato il giusto tempo per i vari monumenti (quello dedicato ai bambini e anche la campana della pace, che abbiamo suonato anche noi) ma una volta giunti nel museo, ci siamo scontrati con l'orario di chiusura. Abbiamo dovuto fare di corsa le ultime stanze, peccato perche' erano molto belle. Non un problema gravissimo per chi come me ha gia' visitato in passato il museo (nonostante questo, me le sarei volentieri girate con calma anche stavolta) ma per uno di noi un pochino si in quanto era la prima volta che si trovava in questo posto. Peccato, se avessimo iniziato dal museo... le statue e i monumenti facevamo in tempo a vederli anche in serata :-(
Torniamo quindi alla stazione e prima di tornare in Hotel facciamo una cena leggera a base di ghioza, quattro yakitori misti (uno era di rognone e un altro di pelle di pollo abbrustolita!) e un gelato al combini piu' vicino.
Ci armiamo per la colazione e voliamo in camera, pronti per la giornata di domani.


Nota di folklore, questo libro arancione l'ho trovato in quasi ogni singolo hotel in cui siamo stati in Giappone in tutti questi anni. Ormai e' un amico, strano che non ci fosse al Remm di Osaka :-)
Per oggi e' tutto, domani due cose bellissime, Iwakuni e Miyajima, e nessun problema di orario stavolta, speriamo :-)

Nessun commento: